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02/25/2021
Crociera | Scienza & storia

Grandi navigatori: I Vichinghi

Nell' 800 d.C. circa, mentre l'Europa è occupata in maggior parte da popolazioni cristiane un popolo di agguerriti guerrieri nordici inizia a terrorizzare le grandi monarchie europee: i Vichinghi! Con origini in Danimarca, Svezia e Norvegia, il nome si riferisce a una categoria, o casta, appartenente al popolo scandinavo. Questo popolo non era dunque propriamente legato ad una nazione o un regno, ma obbediva piuttosto ad una cultura comune organizzato in clan o tribù, ognuno dei quali obbediva a un re eletto da Yarl, che poteva essere deposto dal suo stesso popolo. Il numero dei componenti di questi gruppi poteva variare da poche decine a diverse migliaia di individui. I vichinghi, è risaputo, passarono alla storia come grandi esploratori e temibili guerrieri che razziavano le coste e le rive dei fiumi dedicandosi a saccheggi ed atrocità sulle popolazioni locali.

Temibili guerrieri:

I vichinghi sono ricordati dalla storia soprattutto per le loro incursioni fulminee effettuate sulle coste ed i fiumi europei, attaccando villaggi, fattorie e luoghi di culto sulla loro strada razziando oro e schiavi. Siccome le terre scandinave non erano molto fertili e inoltre congelate per gran parte dell'anno, a parte la pesca, le risorse agricole erano piuttosto limitate. Il saccheggio era quindi una vera necessità di sopravvivenza. Dopo aver perlustrato le coste del Baltico, si avventurarono quindi a ovest e si imbatterono nell'Inghilterra, facendosi conoscere dalle grandi monarchie europee nel 793 con il saccheggio del monastero di Lindisframe. Scoprendo beni e ricchezze praticamente indifesi a questo tipo di razzie, continuarono le loro scorribande in Europa per più di due secoli, concentrandosi principalmente sulla Gran Bretagna e sul Regno franco.

Queste incursioni violente si calmarono solo all'inizio del X secolo per diverse ragioni: il riscaldamento globale che permise migliori raccolti e sfruttamenti agricoli delle loro terre, la creazione di vere colonie, particolarmente in Francia dove il re francese Carlo il Semplice concesse loro terre in cambio della loro clemenza (l’attuale Normandia), la loro conversione al cristianesimo, religione dominante in Europa di quel tempo.

Brillanti esploratori:

La necessità di espansione permise loro di scoprire e colonizzare l'Islanda durante il IX secolo ma le loro esplorazioni si sono estese fino al Canada , il Medio Oriente ed in Asia. Le leggende dei vichinghi che narrano delle loro esplorazioni sono spesso nutrite di informazioni storiche confermate da scavi e scoperte archeologiche.

Una di esse ci racconta la storia di Erik il Rosso, chiamato così per i suoi capelli rossi. Erick era un vichingo norvegese emigrato in Islanda in seguito al bando del padre per omicidio. Erik venne poi a sua volta bandito anche in Islanda per gli stessi motivi (impara l’arte e mettila da parte!) e decise dunque di salpare verso ovest dove scoprì la Groenlandia, vasta terra verde ed ospitale che accolse le loro colonie. Qui Leigh Erikson, figlio di Erik il Rosso, Incuriosito dalla presenza di uccelli e detriti galleggianti provenienti da ovest notati durante le spedizioni di ricognizione, decide di avventurarsi un po' più lontano e scoprendo Terranova che battezzò “VinLand”, la terra dei vini, a causa della presenza di moltissime viti selvatiche che vi trovò. A lungo narrate, queste storie sono state convalidate qualche anno fa dopo che resti di edifici e oggetti vichinghi, risalenti al X secolo, sono stati trovati vicino alla foce del fiume San Lorenzo.

Altre storie narrano invece di incontri con indigeni (amerindi, quindi) particolarmente ostili avvenuti circa cinque secoli prima di Colombo ma, a causa della forte ostilità incontrata, decisero di ritornare sui loro passi nelle le colonie già esistenti.

Viaggi in Medio Oriente

Terribili guerrieri ma anche abili commercianti!  I nostri uomini del Nord aprirono delle vere e proprie rotte commerciali navigando sui fiumi. I "Vichinghi dell'Est" dall'attuale Svezia aprirono dunque una via verso Kiev risalendo il Dnieper e arrivando fino al Mar Nero. Risalirono anche il Volga raggiungendo le steppe del Caucaso dove commerciarono con i Bulgari del Volga e i Khazar turchi. Risalendo il fiume Volga fino al Mar Caspio, giunsero fino l'attuale Iran! In effetti le scritture mussulmane dell'epoca confermano bene scambi commerciali con gli scandinavi. Dalle stesse appare che erano particolarmente stupiti dalla loro alta statura, dai loro capelli biondi e dal modo in cui bruciavano i loro morti. Una prova archeologica molto interessante è data dal recente ritrovamento di un anello con un'iscrizione "Per Allah" in arabo in un luogo di sepoltura a circa 25 km da Stoccolma al dito di una donna risalente al IX secolo DC.

Probabilmente si tratta di un regalo alla moglie da parte di un mercante di ritorno da un viaggio in Asia. La globalizzazione era già in cammino…

Ottimi marinai:

Tutti questi viaggi e spedizioni sono stati permessi della grandi competenze artigianali e delle modernissime conoscenze scientifiche di cui godevano gli scandinavi. Le imbarcazioni utilizzate erano di diverso tipo a seconda delle necessità. Diciamo subito che il nome Drakkar é un’errata interpretazione francese tratta dal libro Archéologia Navale di Augustin Jal nel 1840 che tradusse la parola "Drake" dallo svedese moderno che significa Drago in riferimento alle polene che adornavano le navi. In realtà, i vichinghi usavano due principali modelli di barche:

  • I Kaupskip, barche aperte, a vela e fatte per il trasporto, impiagate per i viaggi commerciali.
  • Il Langskip, una barca coperta impiegata per la guerra e all’origine della leggenda e della forza militare degli scandinavi.

Si trattava di una barca a fondo piatto con una pesante traversa di legno che si estendeva lungo lo scafo, insomma, una chiglia rudimentale. Equipaggiata di una vela retrattile usata quando le condizioni erano favorevoli, il mezzo di propulsione preferito era il remo. Questo rendeva la barca veloce e maneggevole in ogni situazione, ideale in particolare per risalire i fiumi e attraccare facilmente oltre a mantenere in ottima forma fisica i guerrieri!

L’orientamento e la navigazione:

Prima dell'introduzione della bussola in Europa, la navigazione oceanica era piuttosto complessa.

Mentre per la notte, le loro conoscenze astronomiche permettevano di seguire una rotta, l’orientamento di giorno diventava più complicato.

Svilupparono dunque uno strumento che avrebbe rivoluzionato la navigazione: la bussola solare, né più né meno che un disco con un bastone verticale al suo centro. Tracciando l'ombra del bastone sul disco durante tutto il giorno prima della loro partenza, ottennero una curva che passava il più vicino possibile al centro, in direzione nord, permettendo così di definire un asse nord-sud. Una volta in mare, tutto quello che dovevano fare era regolare la traiettoria della barca per far coincidere l'ombra del sole con la rotta che avevano fatto a terra.

Meno attendibile invece la presenza della cosiddetta “pietra solare” della quale parlano gli scritti dell'epoca.

Si tratterebbe di un non meglio identificato minerale che avrebbe permesso la polarizzazione della luce solare, permettendo di utilizzare la bussola anche in caso di maltempo ma ad oggi non esiste nessun riscontro o ritrovamento che permetta di provare la sua esistenza o indicare con precisione di quale minerale si trattasse.

Concludendo, possiamo dire che trattandosi di un popolo pagano che fino alla fine del X secolo attaccava spesso i luoghi di culto, la Chiesa cattolica, che all'epoca deteneva il monopolio della scrittura e della diffusione delle informazioni, ha descritto piuttosto il lato barbaro e sanguinario di questi popoli scandinavi.

Ad onor del vero, bisogna riconoscere che le violente incursioni di questi “Tall Blond” (con scarpe di pelle) non lasciavano in effetti molto spazio all’immaginazione dell’epoca, nascondendo purtroppo agli occhi dei popoli europei, che ne subivano la terribile violenza delle predazioni e dei saccheggi, che in realtà c’era anche una società scandinava ben organizzata socialmente, tecnologicamente avanzata e con ottime attitudini alla pratica del commercio. Ma questo lo si capirà solo più tardi.

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