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03/02/2022
Crociera | Scienza & storia

Mi è sembrato di vedere un onda…

Sicuramente abbiamo già visto un video ripreso dalla cabina di una nave da carico, su un mare in tempesta, di fronte a un muro d'acqua che improvvisamente si infrange sul ponte.

Ossia, abbiamo vista una Red Wave .... Per lungo tempo questi episodi sono rimasti relegati a semplice leggenda dei mari, creati dall'immaginazione dei marinai, esacerbati da mesi di navigazione, paura, fatica.... o alcol. Ma dal XX secolo le cose hanno preso una piega più seria, la loro esistenza è stata realmente confermata.

Un po' di storia

Durante i primi viaggi transatlantici del XV secolo furono riportate le prime osservazioni di onde giganti. Il loro soprannome, onde canaglia, venne loro affibbiato dal fatto che sorgono dal nulla all’improvviso, senza possibilità di prevederle ed evitare. La scienza ha iniziato a studiare queste onde a metà del XIX secolo, ma è un meccanismo molto complesso che coinvolge un gran numero di parametri. Anche se l'esistenza di queste onde non è mai stata negata dagli scienziati dell'epoca, nulla è stato in grado di provarne l'esistenza o semplicemente di teorizzarla. Solamente nell'era moderna sono stati chiaramente identificati ed archiviati i dati necessari per studiare questi eventi. Infine, nel 1995 a bordo della piattaforma petrolifera Draupner, nel Mare del Nord, al largo della Norvegia, venne rilevato e misurato per la prima volta questo tipo di evento.  Nel mezzo di una mareggiata con onde di circa 10/11 m apparve un'onda eccezionale, misurata a 26 m di altezza.

Il mito era diventato realtà! Con l'avvento delle boe scientifiche, della videosorveglianza e persino delle letture satellitari, oggi abbiamo dati abbastanza completi. Cos'è un'onda anomala? Anche in caso di maltempo, le onde (la loro altezza, lunghezza e frequenza) rimangono più o meno simili tra loro. Per misurare un'onda Rossa, bisogna prima conoscere lo stato del mare.  L'"altezza significativa dell'onda" si basa su 1/3 delle creste più alte, chiamate Hs. Per essere considerata come un'onda anomala, un'onda deve essere 2,1 volte superiore a questa "altezza significativa". A volte appaiono anche in serie da 2 a 4 unità.

Come si formano? Sappiamo come identificarle, ma perché e come appaiono? Quello che sappiamo è che ad un certo punto un'onda "pompa fuori" l'energia delle onde vicine. La nostra onda diventa quindi un muro d'acqua con una pendenza estremamente ripida che poi si infrange su qualsiasi cosa si trovi sotto di lei (fortunatamente su nient'altro che un'altra onda il più delle volte). Poi scompare all'improvviso cosi come è apparsa. E questo è tutto quello che al momento si sa. Grazie agli esperimenti sui serbatoi o ai modelli informatici è possibile riprodurle, ma purtroppo è inutile cercare di prevederle o anticiparle.

Tecnicamente, è un'onda che fa parte di un insieme di onde che si susseguono a intervalli regolari (chiamati lunghezza d'onda) .... bene, in una piscina forse, ma sul mare questa regolarità è abbastanza relativa perché questo fenomeno fisico è disturbato dal vento, dalle correnti e dal fondale marino. Ci sono quindi molti parametri, non sempre facili da interpretare, da prendere in considerazione per anticipare la loro apparizione, ma quello che è certo è che appaiono globalmente quando il mare è agitato.

Effetti sulla navigazione

Un'onda normale di 3 metri esercita una pressione di circa 6 tonnellate per m². Una mareggiata di 10 metri eserciterà una pressione di 12 tonnellate, ma queste onde hanno generalmente delle pendenze piuttosto dolci e regolari. Come sopra menzionato, le onde anomale hanno pendenze molto più ripide, dando l'impressione di un muro d'acqua. Alcune di esse possono raggiungere un'altezza di 30 metri, per cui la pressione esercitata quando questa grande quantità d'acqua impatta può superare le 100 tonnellate per metro quadrato. Con queste forze, anche le navi moderne non possono resistere. Al di là della pressione sulla struttura, l'onda che colpisce il ponte può danneggiare le installazioni e buttare in mare tutto ciò che è a bordo (container, detriti e marinai).

Quando l'onda è presa di traverso, il rischio di rovesciamento è elevato. Ma gli incidenti più gravi si verificano quando una grande nave (petroliera, portarinfuse, portarifiuti, ecc.) viene colpita da una serie di onde.  Le estremità della nave sono entrambe su una cresta e quindi parzialmente nel vuoto nella sua parte centrale. Tra il peso del carico e le forze esercitate dalle onde, la nave può allora spezzarsi in due.  Si stima che dagli anni '70 ad oggi, le onde anomale hanno causato più o meno 30 naufragi totalizzando circa 500 morti in tutto il mondo.

Tranquilli! La probabilità di incontrarne una tale onda è comunque rara, e incontrarne una abbastanza potente da affondare una nave da carico è ancora più rara. Esse rappresentano una percentuale molto piccola dei naufragi registrati, essendo l'errore umano (spesso abbinato al maltempo) la causa principale. Ad ogni modo, in generale, se evitiamo il mare mosso, non dovremmo incontrale.

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